FALLACIE  ARTISTICHE



The human brain tends to organize visual information into patterns, even when shapes are unclear, creating a perception of reality that builds meaning from incomplete forms. Thus, abstract art, despite lacking recognizable shapes or subjects, can feel realistic, as it evokes intrinsic images and sensations with coherence in the observer’s mind. Visual perception reveals how realism can emerge even without figurative detail: perception itself bridges the abstract and the real. Reality expands beyond the tangible into a realm where emotions, impressions, and archetypal ideas become true experiences without physical form. In this way, abstraction forms an alternative realism, capturing the invisible structure of reality an essential realism that speaks beyond forms, yet remains deeply realistic. 

Tra i pochi oggetti che mi sono rimasti del mio principale amico artista scomparso da anni, c'è un cappello Borsalino macchiatosi accidentalmente di colori mentre lavorava. Era un accessorio che indossava spesso. Ora che lo conservo, va oltre la sua semplice funzione ed è un ponte emotivo; ricordo tangibile di una persona che nella vita ha saputo influenzarmi. Le nostre conversazioni sull'arte e sulla vita non avevano bisogno di premesse ed era come se avesse già visto e vissuto tutto. Agli schizzi di colore accidentali, ne ho aggiunti tanti io, volutamente. Era un elemento distintivo del suo stile personale. A volte uscivamo dallo studio per mangiare qualcosa o per comprare materiali per l'arte, e se lo dimenticava, tornava in studio a prenderlo, a prescindere da esigenze dettate dal meteo. Non lo indossava per coprirsi la testa, ma per scoprirsi e mostrare il suo stile. Voleva che gli altri glielo vedessero addosso.

Per anni ho frequentato l'osservatorio astronomico della mia città, per partecipare a centinaia di conferenze. Dopo ogni presentazione teorica, le luci venivano spente, permettendo ai nostri occhi di adattarsi adeguatamente all'osservazione del cielo e poter osservare attentamente gli astri, attraverso lo storico telescopio. L'interesse non si è limitato a quelle serate tra teoria e pratica, ma è proseguito spesso privatamente con lo studio grazie a libri e letture. Quella crescente conoscenza, l'ho poi integrata con il mio esprimermi in ambito grafico. Non si è trattato però semplicemente di ideare rappresentazioni figurative. Quando dipingo i corpi celesti, non cerco di riprodurre fedelmente la realtà visiva. Il mio intento è piuttosto quello di evocare in relazione ovviamente al percepire degli umani, il vuoto, l'assenza di vita e l'ostilità a livello vitale delle aree animate da ammassi di galassie che occupano dinamicamente l'universo. Nel realizzare queste tipologie di soggetti, mi concedo licenze grafiche, frutto della mia intuizione o del mio gradimento.